Il rituale del caffè: non solo l’aroma, anche la preparazione

Il rituale del caffè: non solo l’aroma, anche la preparazione

Ogni mattina la mano brutale della realtà ci trascina fuori dal paradiso onirico in cui la nostra mente si rifugia durante la notte. Sembra quasi che, non appena appoggiamo la testa sul cuscino la sera, sia già ora di ricominciare a correre. Ma c’è una cosa che ogni italiano ben conosce e di cui in pochi casi può fare a meno la mattina: il caffè. Quella brunita, saporita, squisita bevanda, che fa in modo di allentare il trauma del risveglio. Nel giro di pochi minuti ci trasforma da zombie assonnati in membri efficienti e produttivi del consorzio umano.

I modi di prendere il caffè sono tanti quanti i suoi estimatori, e in ultima analisi quello migliore di berlo è semplicemente il modo che più ci piace. Alcuni però hanno fatto del caffè il loro mestiere oltre che la loro passione e hanno ideato alcuni trucchi come questi consigli, che ci aiutano a valorizzare maggiormente specifiche caratteristiche di una bevanda che non cesserà mai di sorprendere e appagare in modi sempre diversi.

I diversi tipi di caffè

Per prima cosa, dire caffè è riduttivo. Esistono 60 diverse qualità di pianta di caffè. Distinte in base alla zona di provenienza, al clima e alla temperatura; i tipi principali sono quattro: Arabico, Robusto, Liberico, Excelsa.

La qualità Arabica è insieme alla Robusto la più coltivata, ed è forse la specie più antica. Con la prima si ottiene un caffè dolce con retrogusto di cioccolato, caramello, frutti e fiori; con la  seconda tipologia più coltivata, che ha una percentuale di caffeina è doppia rispetto all’arabica. Si ha un gusto forte e deciso, più amaro.

La Liberica viene di solito utilizzata incrociandola con altre piante per ottenere nuovi tipi di caffè. Excelsa è una pianta scoperta all’inizio del Novecento ed è forse la più rara e pregiata; ha gusto simile a quello dell’Arabica.

Già questo fa capire che ognuno ha il proprio caffè. Per chi è un appassionato, la miscela sbagliata può rovinare il momento dell’assaggio.

Il caffè comunque rappresenta sempre un momento di intimità, un rifugio a portata di tazzina, che sia al tavolo della nostra cucina, alla macchinetta automatica o al bar coi colleghi.

L’ambiente

Si sprecano le battute su chi non vuole sentire parola prima di aver bevuto il caffè. E’ però vero che va gustato con calma e serenità, che sia di primo mattino o dopopranzo. Soprattutto se siete a casa, i caffè non si può buttar giù di fretta mentre si fanno altre cose.

Prendetevi del tempo, sedetevi al tavolo e apparecchiate, anche se siete soli. Prendete il piattino coordinato con la tazzina e il cucchiaino più comodo da impugnare. Sono dettagli, è vero, ma la differenza la fanno sempre quelli.

Veri e propri rituali legati al caffè in Italia

Nel tempo, si è costruita tutta una atmosfera quasi magica intorno al caffè. Grazie alla caffeomanzia, le donne pensavano di poter ricavare il volto del futuro sposo, le iniziali del nome, il numero di figli che avrebbero avuto dai residui di caffè rimasti nel pentolino.

In Valdostana una bevanda a base di caffè viene consumata da un recipiente comune, rinforzando i legami di solidarietà ed amicizia.

A Napoli invece usa lasciare un caffè pagato al bar, detto sospeso” a disposizione di chiunque ne faccia richiesta.