Le scorte di carta igienica in Europa stanno davvero per finire?

Le scorte di carta igienica in Europa stanno davvero per finire?

L’importanza dei beni di prima necessità
La carta igienica è un bene di prima necessità di cui oggi nessuno potrebbe fare più a meno. Dal momento della sua invenzione, per merito di Joseph C. Gayetty, è diventata di diritto una delle scorte più essenziali da avere in una casa. Si pensi che, prima della sua creazione, l’igiene intima veniva portata avanti con più svariate metodologie: dagli uomini del Neolitico, che usavano ciò che offriva la natura come foglie e fiumi, sino agli Indiani e agli Arabi, che invece usavano la mano sinistra. Ancora oggi, in quelle culture, porre un oggetto usando questa mano è considerato un gesto estremamente maleducato.

Oggi non solo abbiamo la carta igienica e i detergenti intimi appositi per ogni situazione, ma possiamo anche goderne di diverse tipologie a seconda delle specifiche esigenze di ognuno. La carta igienica in pura cellulosa, per esempio, si contraddistingue per un tocco delicato anche sulle pelli più sensibili, come quelle dei bambini.

I costi dell’energia elettrica
Nelle ultime settimane, però, in Europa si sta vivendo un’emergenza piuttosto grave: sta terminando la carta igienica. I primi allarmi sono arrivati dalla Francia e, in particolare, dalla Copacel, l’Unione delle industrie del cartone, della carta e della cellulosa. A causa della tensione dei mercati conseguente alla carenza di materie prime, la situazione produttiva è estremamente in bilico. La carta igienica è infatti formata da polpa di carta, la quale, come tutte le materie prime, subisce i colpi dell’instabilità della situazione produttiva. In particolare, subisce i cambiamenti dei prezzi dell’eucalipto e della pasta NBSK di fibra lunga, che era solito viaggiare dall’Asia all’Europa via mare.

La congestione dei porti e il costo aumentato dei container, però, fanno aumentare il prezzo della materia prima, a cui si deve aggiungere il costo aumentato dell’energia necessaria per cuocere i trucioli di corteccia. Secondo la Copacel, quindi, gli stabilimenti francesi potrebbero fermarsi molto presto: i costi sono troppo alti. In un anno, il costo della pasta della carta è aumentato del 50% e gli asciugamani in carta ne han subito un contraccolpo per il 10%.

La situazione italiana
In Italia la preoccupazione maggiore è relativa al costo dell’energia elettrica. Nei mesi scorsi, alcune cartiere si son dovute fermare per diversi mesi proprio a causa di queste spese, con la conseguente carenza di carta igienica e tovaglioli. Il Direttore Generale di Assocarta, però, assicura che nonostante le difficoltà l’industria della carta ha resistito bene ai colpi ed ha registrato un aumento del 4.1% sulla produzione, rispetto al 2021.

La conseguenza di questa ristrettezza economica è nel formato della carta igienica, che diminuisce nel volume offerto al cliente. Ogni rotolo, quindi, avrà un numero inferiore di strappi. In Italia però, specialmente in Sicilia, si sta cercando di arginare la carenza con lo sfruttamento dell’energia eolica: nel parco onshore Alcamo II sono state realizzate oltre trentamila tonnellate di carta, cioè quasi 150 milioni di rotoli, grazie all’energia del vento. Come sempre, quindi, dietro a un problema si può celare una soluzione, diversa e innovativa.