Insufficienza renale: quale è il trattamento medico da seguire

Insufficienza renale: quale è il trattamento medico da seguire

Si parla di insufficienza renale nel momento in cui i reni non svolgono più le loro funzioni di purificazione del sangue.si tratta di una condizione più comune di quanto si possa pensare poiché una percentuale rilevante della popolazione ne soffre. Vale quindi la pena andare a capire con maggiore precisione quali sono i trattamenti medici da seguire nei diversi casi di insufficienza renale acuta o cronica.

Qual è il trattamento per l’insufficienza renale acuta

Per iniziare, andiamo a vedere quali sono i trattamenti previsti per trattare l’insufficienza renale acuta. Quando si presenta questa patologia che emerge nel giro di poco tempo, è importante sapere che per fortuna è reversibile perciò seguendo i trattamenti si guarisce completamente. Il paziente viene ricoverato per andare ad individuare la causa scatenante e quindi eliminarla del tutto. Ad esempio, il paziente potrebbe essere disidratato, colpito da un’infezione o assumere farmaci e sostanze tossiche tra cui si annoverano anche metalli presenti.

Inoltre, può essere necessario trattare tutte le conseguenze come ad esempio ittero, acidosi, ipertensione arteriosa ed edema polmonare. Nello specifico, la terapia per l’insufficienza renale acuta evidenzia l’assunzione di farmaci diuretici al fine di eliminare scorie e liquidi in eccesso e prevenire l’accumulo di potassio. Infatti, spesso l’insufficienza renale a conseguenze a livello cardiaco perché l’iper potassiemia è tossica per il cuore. Inoltre, può essere necessaria una dialisi temporanea per sostenere e coadiuvare l’azione dei reni.

Come trattare l’insufficienza renale cronica

Invece, quando si è in presenza di insufficienza renale cronica, ci si trova davanti ha una patologia che si sviluppa nel corso di diverso tempo e purtroppo è irreversibile. L’Unica soluzione è quella del trapianto di rene che però non è immediato. Anche nel fortunato caso in cui un familiare o un conoscente fosse disposto a donare un rene, la cosa non è immediata. A questo punto, va sottolineato che è possibile vivere e sopravvivere anche con un rene solo senza compromettere in modo importante la qualità della vita sebbene occorra fare attenzione alla dieta e sottoporsi a controlli regolari. È necessario però del tempo perché si devono svolgere degli esami particolari per garantire la piena compatibilità ed evitare il rigetto. Negli altri casi si viene invece iscritti in una sorta di lista d’attesa nella speranza che un rene compatibile diventi disponibile.

Mentre si attende il trapianto, cosa che può richiedere addirittura anni, bisogna sottoporsi a un trattamento salvavita noto come dialisi. Questa terapia allo scopo di sostituire artificialmente il compito dei reni malfunzionanti andando a filtrare il sangue con un macchinario. La dialisi viene svolta presso i centri ospedalieri e cliniche specializzate presso cui recarsi anche grazie al servizio di ambulanze private a Napoli che risulta prezioso per tutte quelle persone affette da insufficienza renale che dimostrano uno stato di salute gravemente compromesso. Naturalmente, questo tipo di servizio è disponibile anche per pazienti che soffrono di altre patologie o che hanno una ridotta capacità motoria.

Come si svolge la dialisi

Andiamo ora a parlare più nello specifico di come si svolge la dialisi, il trattamento medico che sostituisce l’azione dei reni.si ricorre alla dialisi solo nel momento in cui la funzionalità renale è gravemente compromessa cioè tocca percentuali intorno all’85-90%. Può essere svolta tramite due modalità, quella meccanica oppure peritoneale. Nel primo caso, viene installato un catetere venoso che preleva il sangue e lo porta all’interno di un macchinario che prende il nome di rene meccanico. Qui il flusso sanguigno viene purificato e poi reintrodotto in circolo svolgendo anche altre operazioni come la regolazione della pressione e dei livelli Idro salini.

Nel secondo caso, invece, viene installato un catetere nella zona peritoneale che si trova all’incirca all’interno della pancia tramite un piccolo intervento. Una volta che il catetere le ferite chirurgiche si sono cicatrizzate, all’interno del catetere viene introdotto un liquido dializzatore che rimuove dal sangue le scorie e i liquidi in eccesso che verranno espulsi in un secondo momento sempre utilizzando lo stesso catetere.

Sia una che l’altra terapia devono essere pressoché continuative e vanno svolte all’incirca tre volte in settimana per una durata che si aggira intorno alle quattro ore totali. Naturalmente, la terapia peggiora sensibilmente la qualità della vita del paziente che può avere ripercussioni negative sulla sua quotidianità.