Cosa fa l’agenzia di investigazioni e come sceglierne una

Cosa fa l’agenzia di investigazioni e come sceglierne una

Le agenzie investigative sono organizzazioni che agiscono con il fine di raccogliere informazioni di vario genere da utilizzare in sede di giudizio o per la tutela di persone, aziende e organizzazioni. Stiamo parlando di realtà che possono essere di aiuto per numerose esigenze, dall’infedeltà coniugale alla bonifica di ambienti di lavoro per questioni di spionaggio e fuga di dati. Per capire meglio l’ambito di azione ci siamo rivolti all’investigatore privato Roma Giuseppe Tiralongo titolare di agenzia di investigazioni autorizzata dal Prefetto e gli abbiamo chiesto di cosa si occupa normalmente e quali sono i fattori da valutare per la scelta dell’investigatore.

Un’agenzia investigativa non può essere avviata da chiunque

Per procedere è necessario rispondere a specifici requisiti di studio e lavorativi oltre a possedere la cosiddetta licenza prefettizia. Questa viene rilasciata per autorizzare l’attività investigativa, ovvero per eseguire ricerche, raccogliere informazioni per conto di privati, aziende, commercio, mondo assicurativo ma anche indagini difensive e attività previste da leggi speciali o decreti ministeriali.

Per ottenerla l’investigatore privato deve aver conseguito una laurea, almeno triennale, in giurisprudenza, psicologia a indirizzo forense, sociologia, scienze politiche, scienze dell’investigazione, economia o corsi equiparati.

Requisiti di accesso

Deve aver svolto con profitto un periodo di pratica della durata di almeno tre anni presso un investigatore privato autorizzato e deve aver partecipato a corsi di perfezionamento pratico e teorico in materia di investigazione.

Questi sono moduli formativi predisposti dal Ministero dell’Interno e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Inoltre l’autorizzazione viene concessa a chi ha svolto attività di indagine documentata per almeno cinque anni presso le Forze di Polizia e aver lasciato il servizio senza demerito da non più di quattro anni.

Dal consulto al mandato per procedere all’investigazione

Gli investigatori privati lavorano dopo aver ricevuto il mandato. Questo precede un confronto con il cliente che serve a chiarire la situazione per la quale è richiesto il suo intervento e quali sono le informazioni utili per iniziare l’indagine. L’investigatore può acquisire prove utilizzabili in sede di giudizio penale e civile ma non può ledere la privacy delle persone.

Quindi significa che ha facoltà di produrre prove fotografiche ma non quella di introdursi in abitazioni private, spiare conversazioni via chat o la posta. Le prove acquisite vengono utilizzate in sede di giudizio ma non come avviene nei film perché l’investigatore diventa un testimone del fatto da dimostrare. Questo spiega le ragioni per cui un semplice sospetto non basta, così come non è sufficiente scattare una foto o un video per far valere le proprie ragioni.

Per privati e per aziende

L’investigatore privato agisce sia per conto di privati che per aziende e organizzazioni. Viene coinvolto per tutelare il diretto interessato, ovvero chi lo ha incaricato, che sia esso un datore di lavoro preoccupato per il comportamento dei collaboratori o un soggetto che sospetta l’infedeltà coniugale.

Può essere ingaggiato anche per questioni finanziarie, ereditarie e persino per sparizioni di persone così come può agire per fare bonifiche di ambienti chiusi dove si sospetta la presenza di cimici e sistemi di registrazione in ambito aziendale.

Il suo operato è molto ampio e viene svolto attraverso strumentazioni apposite e la perfetta conoscenza dei limiti della legge in  materia di privacy.

Ecco perché anziché agire per conto proprio è sempre raccomandabile un consulto con l’investigatore privato che troverà la soluzione più adatta a qualsiasi problema agendo nel rispetto della normativa nazionale e con il fine di essere di reale supporto al cliente.